Schede dettagliate delle gemme più preziose
In questa categoria compaiono le quattro pietre preziose che siamo abituati a considerare tali; grazie alle loro proprietà, alle loro caratteristiche e alla loro storia hanno da da sempre occupato una posizione di rilievo nella considerazione degli esperti di questo settore.
DIAMANTE
C
CLASSE MINERALOGICA: elemento nativo
GRUPPO: monometrico
SISTEMA: cubico (gruppo spaziale: Fd3m)
ABITO: spesso è quello tipico ottaedrico, ma si può trovare con abito cubico, tetraedrico, rombododecaedrico ed in abiti più complessi anche arrotondati ed in geminati
DUREZZA: 10 (variabile a seconda delle direzioni)
PESO SPECIFICO: 3,52
INDICE DI RIFRAZIONE: n=2,417 (monorifrangente)
DISPERSIONE: 0,044
COLORE: giallo, incolore, verde, bruno arancio, viola, blu, rosso, nero
LUCENTEZZA: adamantina
TRASPARENZA: trasparente (può essere in alcuni casi anche opaco)
SFALDATURA: distinta, parallelamente alle facce dell'ottaedro
FRATTURA: complessa, raramente concoide
GENESI: il diamante si forma in condizioni di pressione e temperatura elevatissime, all'interno del mantello terrestre e viene portato in superficie attraverso dei condotti (camini kimberlitici) grazie alla risalita di magmi ultrabasici. Oltre che in queste rocce (kimberliti) troviamo anche diamanti in giacimenti secondari (placers, d'origine alluvionale)
PLEOCROISMO: assente
FLUORESCENZA: da debole a forte, di solito azzurra, ma anche gialla, arancio, verde o rosa
GIACIMENTI: diamanti si trovano principalmente in Australia, Botswana, Rep. Democratica del Congo, Russia, Rep. Sudafricana, Namibia, in minor parte si rinvengono in Lesotho, Sierra Leone, Tanzania, Angola, Brasile (Minas Gerais), India (il più antico giacimento conosciuto di diamanti); inoltre vi sono giacimenti dalle potenzialità non ancora definite in Canada e Cina
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: è un polimorfo di grafite, lonsdaleite e chaoite; spesso il diamante si trova sotto forma di geminati di contatto e più raramente di compenetrazione. La conducibilità termica è elevata, quella elettrica è bassa. È inattaccabile dagli acidi. I diamanti sono utilizzati come pietre preziose, ma solo il 23% della produzione viene utilizzata per questo scopo; il resto viene usato nell'industria (carotieri, strumenti da taglio ed abrasivi, perni di supporto per strumenti di precisione, trafile per fili metallici pregiati). Viene inoltre utilizzato per tagliare le finestre nelle rapine in banche e musei (vedi Lupin)
COMMENTO: al giorno d'oggi vi è un aumento di diamanti sintetici ed imitazioni, apprezzati nell'industria ma purtroppo causa di innumerevoli truffe gemmologiche, fondamentale è quindi lo studio delle inclusioni. Il diamante per la sua bellezza e durezza è un minerale molto costoso per cui consigliamo di regalarlo a persone veramente speciali in quanto è vero che un diamante è per sempre, ma nessuna donna ve lo darà mai indietro in caso di separazione
RUBINO
Al2O3
CLASSE MINERALOGICA: ossido
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA: trigonale (gruppo spaziale: R3_c)
ABITO: bei cristalli di abito tabulare e prismatico
DUREZZA: 9 (e' un gradino della scala di Mohs)
PESO SPECIFICO: 3,98-4,10 (spesso però é proprio 4,00)
INDICE DI RIFRAZIONE: ne=1,762 nw=1,770 (birifrangenza 0,008)
COLORE: rosso, rosso-violaceo, rosso-rosato; il colore è dovuto ad impurezze di cromo nel reticolo cristallino
LUCENTEZZA: vitrea (fino a subadamantina)
TRASPARENZA: da trasparente a traslucida ad opaca (viene chiamato radice)
SFALDATURA: assente
STRISCIO: polvere bianca
FRATTURA: concoide
GENESI: troviamo rubini in rocce metamorfiche (marmi e gneiss), pegmatiti, graniti ed in depositi secondari (ghiaie e sabbie alluvionali)
PLEOCROISMO: dicroismo da medio a forte (rosso-aranciato e rosso-violaceo lungo e ed w rispettivamente)
GIACIMENTI: Birmania, Siam, Sri Lanka (sono i principali, i rubini del Sri Lanka a causa delle inclusioni di rutilo possono presentare il fenomeno dell'asterismo), Vietnam, Tanzania ed in minor parte Cina e Yugoslavia (rubini abbastanza brutti)
CENNI STORICI: il nome deriva dal latino medievale rubinus che a sua volta deriva dal latino classico rubeus=rosso. In campo gemmologico è una delle quattro pietre principali, è facile inoltre trovare stupendi esemplari di questa gemma in gioielli di ogni epoca (anche se a volte veniva confuso con lo spinello rosso), scriveva il Tasso "Spira un dolce odore fra perle orientali e fra rubini"
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: è una varietà di corindone; fluorescente ai raggi UV (colore rosso da debole a forte), può presentare asterismo (a causa di inclusioni orientate di rutilo, ematite o ilmenite); il rubino può essere trattato (termicamente, per termodiffusione o per riempimento di eventuali cavità e fratture) ed anche essere prodotto sinteticamente (esistono 5 tipi di sintesi per il rubino, il riconoscimento con i naturali avviene grazie ad un esame al microscopio delle inclusioni interne). L'utilizzo del rubino è principalmente in campo gemmologico (ha utilizzi diversi, vedi corindone, solo quando non si ha qualità da taglio), dove occupa per bellezza, rarità e durezza (e quindi valore economico) un posto di primissimo piano; ha mercato anche in campo collezionistico ed in cristalloterapia (si usano radici di rubino)
COMMENTO: durezza, colore ed abito rendono facilmente riconoscibile il rubino grezzo (nascono problemi una volta tagliato, può essere confuso con spinelli e granati); è un minerale bello ed importante, tutti dovremmo avere un rubino, sperando che non ce lo rubino!
SMERALDO
Be3Al2Si6O18
CLASSE MINERALOGICA: silicato
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA: esagonale (gruppo spaziale: P6/mmc)
ABITO: prismatico esagonale con terminazioni pinacoidali (le terminazioni possono essere modificate da faccette bipiramidali)
DUREZZA: 7,5-8
PESO SPECIFICO: 2,67-2,84 (i sintetici hanno un range un po' differente: 2,50-2,71)
INDICE DI RIFRAZIONE: ne=1,565-1,593 nw=1,571-1,600 (birifrangenza 0,005-0,009; i sintetici hanno valori da 0,001 a 0,010)
COLORE: verde (dovuto ad atomi di cromo e raramente di vanadio, presenti all'interno del reticolo cristallino)
LUCENTEZZA: vitrea
TRASPARENZA: da trasparente a traslucida
SFALDATURA: difficile basale
STRISCIO: polvere bianca
FRATTURA: concoide
GENESI: è di tipo metamorfica ed idrotermale; smeraldi si trovano in filoni pegmatitici, in vene all'interno di scisti calcarei e tremolitici e talcoscisti; è possibile trovare smeraldi anche in giacimenti secondari di tipo alluvionale
PLEOCROISMO: dicroismo da debole a medio (i colori sono verde-azzurro e verde-giallastro)
GIACIMENTI: i più importanti si trovano in Colombia (nella cordigliera orientale delle Ande, gli smeraldi si trovano in vene di calcite, quarzo, dolomite e pirite) dove abbiamo gli smeraldi più belli, in Rhodesia (giacimento situato nella valle del Sandawana), in Brasile (a Carnaiba e a S.ta Terezinha de Goias, vi sono smeraldi molto belli ma colorati da V anziché da Cr), in Russia (nella parte asiatica, hanno un interesse storico), in Egitto ed Austria (hanno solo un valore storico, specie le miniere egiziane che sono state le prime ad essere sfruttate); giacimenti meno importanti commercialmente si trovano in Pakistan, India, Sudafrica, Tanzania, Australia, Stati Uniti; in Italia sono stati trovati smeraldi in Val d'Ossola (in una pegmatite) ed in una dolomia delle Alpi Apuane
CENNI STORICI: il nome deriva dal termine persiano smaragdos=pietra verde ma non è del tutto sicuro; è una delle quattro gemme che ha maggiormente caratterizzato la storia dell'uomo
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: è una varietà di berillo (ha quindi struttura e proprietà di questo minerale); può avere fluorescenza rossa ai raggi UV; lo smeraldo può essere trattato con oli e bagni coloranti (per mascherare fratture ed eventuali disomogeneità), ma anche con vernici e rivestimenti in plastica; per continuare a parlarvi del mondo dei disonesti ricordo che lo smeraldo può anche essere prodotto sinteticamente (col metodo idrotermale e col metodo di cristallizzazione da fondente). Smeraldo si utilizza per l'estrazione del berillio, ma se cristallizza in qualità da taglio viene venduto in gioielleria ed è la regina delle pietre verdi (il verde smeraldo è un colore irraggiungibile); ha notevole importanza nel campo del collezionismo mineralogico (ma è difficile trovare bei campioni non incollati) e recentemente radici di smeraldo vengono anche vendute in cristalloterapia
COMMENTO: durezza, abito, località di rinvenimento ed ovviamente colore ci consentono di dire: "ecco, questo è uno smeraldo!"; i campioni di questo minerale sono incredibilmente affascinanti, consigliamo però di fare attenzione nell'acquisto di uno smeraldo poichè a volte si possono incontrare cristalli di smeraldo incollati sulla matrice (sono sempre molto belli ma vanno pagati per quel che sono), nei casi dubbi è utile osservare tali campioni alla luce UV per smascherare il collante; lo smeraldo è un minerale che purtroppo è soggetto a trattamenti, sintesi, riparazioni.
ZAFFIRO
Al2O3
CLASSE MINERALOGICA: ossido
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA: trigonale (gruppo spaziale: R3_c)
ABITO: bei cristalli di abito tabulare e prismatico
DUREZZA: 9 (e' un gradino della scala di Mohs)
PESO SPECIFICO: 3,98-4,10 (spesso però é proprio 4,00)
INDICE DI RIFRAZIONE: ne=1,762 nw=1,770 (birifrangenza 0,008)
COLORE: blu, blu-violaceo, blu-verdastro; il colore è causato da scambi di elettroni tra ferro bivalente e titanio presenti all'interno del reticolo cristallino come impurezze
LUCENTEZZA: vitrea (fino a subadamantina)
TRASPARENZA: da trasparente a traslucida ad opaca (viene chiamato radice)
SFALDATURA: assente
STRISCIO: polvere bianca
FRATTURA: concoide
GENESI: si forma per metamorfismo regionale o di contatto che agisce su rocce basaltiche alcaline; spesso zaffiri si rinvengono in ghiaie e sabbie alluvionali
PLEOCROISMO: dicroismo da medio a forte (verde-bluastro e blu-violaceo lungo e ed w rispettivamente)
GIACIMENTI: le nazioni più ricche di zaffiri, in ordine di importanza sono Australia, Sri Lanka, Myanmar, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Madagascar ed India (esistono altri giacimenti ma sono molto meno importanti)
CENNI STORICI: il nome deriva dal latino sapphirus; è senz'altro una delle pietre più famose della storia ed ancora attualmente il suo nome indica una tonalità di blu (anche Dante ne fa uso nella Divina Commedia "Dolce color d'oriental zaffiro"). Ad inizio novecento in California furono trovati giacimenti di zaffiro, ma si sbagliarono, era benitoite, minerale che può vantare un colore simile allo zaffiro
ALTRE CARATTERISTICHE ED UTILIZZO: è una varietà di corindone; può presentare fluorescenza ai raggi UV (debole colore rosso-bianco-blu), può presentare asterismo (a causa di inclusioni orientate di rutilo, ematite o ilmenite) e raramente una debole cangianza; lo zaffiro può essere trattato (di solito termicamente o per termodiffusione) ed anche essere prodotto sinteticamente (esistono 5 tipi di sintesi per lo zaffiro, il riconoscimento con i naturali avviene grazie ad un esame al microscopio delle inclusioni interne e ad analisi spettrometriche e spettrofotometriche). L'utilizzo dello zaffiro è principalmente in campo gemmologico (ha utilizzi diversi, vedi corindone, solo quando non si ha qualità da taglio), dove occupa per bellezza, rarità e durezza (e quindi valore economico) un posto di primissimo piano; ha mercato anche in campo collezionistico
COMMENTO: durezza, colore ed abito sono di solito sufficienti al riconoscimento di questo importantissimo minerale. Bisogna fare attenzione, a volte gioiellieri ed addetti del settore usano i termini zaffiro giallo, zaffiro bianco etc., ricordiamo che il termine zaffiro indica esclusivamente la varietà di corindone di colore blu (useremo negli altri casi il termine corindone giallo, etc.). Avviso ai collezionisti, se vi capita di incontrare un bello zaffiro su matrice non ve lo fate scappare!
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